Li chiamo i due Giorgi. Uno è Giorgio Fazzini, ex capitano di Coppa Davis ai tempi di Pietrangeli, imprenditore, un bel signore di 79 anni. L’altro è Giorgio Pini, neuropsichiatra dell’ospedale Versilia, un uomo soave dal quale le arrabbiature sembrano tenersi alla larga. Una delle anime della Fondazione Tiamo (tutti insieme per le malattie rare) costituita dalle associazioni Albero delle bimbe, X fragile e CDKL5. Per anni non hanno condiviso che assatanate partite di tennis sulla terra rossa di Viareggio, regolarmente vinte da Fazzini (ex seconda categoria).
Fino a quando non è nata Carolina, la nipotina di Fazzini. Fino a quando, una mattina d’estate i nonni l’hanno portata con loro sulla spiaggia.
La bambina aveva pochi mesi, forse camminava già. Aveva un comportamento strano, racconta nonno Giorgio: «Mangiava la sabbia, ripetutamente, muoveva le manine in modo innaturale». Sensibilizzati dal nonno, i genitori decidono che è meglio far vedere la piccola. Da chi andare? Per una serie di circostanze indipendenti dalla volontà di Fazzini, la scelta cade su Giorgio Pini, consigliato alla famiglia di Carolina dall’amica dell’amica dell’amica.
Ed ecco il racconto di Giorgio Pini che così ricorda la prima visita: «Non sapevo chi fosse quella bambina in sala d’aspetto. Mi è bastata un’occhiata fuggevole mentre entravo di corsa in studio per fare la diagnosi. Sindrome di Rett. L’ho capito da come muoveva le manine e da altri piccoli dettagli». Solo dopo Fazzini ha saputo che il medico di Carolina era “il Pini”. «L’ho odiato all’istante per la diagnosi terribile anche se non c’entrava nulla – racconta Fazzini – La prima cosa che ho pensato è stata che l’avrei preso a pallate sul campo da tennis».
Ora i due Giorgi sono amici per la pelle. Inseparabili. Combattono con impegno genuino per realizzare il loro progetto. Una casa di accoglienza per le bambine con ritardo mentale, principalmente sindrome dell’X fragile e sindrome di Rett. La Cassa di Risparmio di Lucca ha donato 8 mila euro. L’edificio recuperato da un rudere messo a disposizione dal Comune è quasi completato (mercoledì la festa di inaugurazione, proprio fuori Viareggio). Ora bisognerà riempirlo, dotarlo di servizi e persone. La coppia Fazzini-Pini cerca altri sponsor. Io ve li raccomando. Perché sono due persone adorabili, disinteressate e che “ci credono”.
Note
– Ho incontrato i due Giorgi sabato scorso a Viareggio per la consegna del premio Piero Passetti. Ci siamo visti un’oretta al tavolino di un bar. E’ stato bello parlare con loro. Pini tra l’altro ha raccontato di aver sentito per telefono proprio pochi giorni prima una ricercatrice americana impegnata sulla sindrome di Rett. Ci sarebbero stati risultati positivi in una sperimentazione sui TOPI (e ripeto TOPI). Un trapianto di midollo su un topolino geneticamente modificato. Ma vi rendete conto quanto siamo ancora lontani dalla cura… anche se la prova sui topini dovesse rivelarsi attendibile sul piano dell’efficacia aspetteremmo decenni.
– Qualche info sulla sindrome di Rett. E’ causa di un grave ritardo mentale determinato dalla modificazione ex novo di un gene. Significa che una bambina può nascere con la Rett anche da genitori sani. Non c’è cura. Colpisce solo bambine.
– La consegna del Premio Cronista Piero Pasetti a Viareggio all’hotel Palace è stata emozionante. Chi mi conosce sa che esternamente sembro una dura e anche se mi emoziono non lo do a vedere. Lì invece mi è preso una specie di inaspettato coccolone e quando ho parlato mi tremava la voce, che non mi succede mai. Mi hanno consegnato una bella targa offerta dalla presidenza della Camera. Tra i premiati, tanti colleghi bravi, tosti, coraggiosi che hanno denunciato mafie, inguattamenti di inchieste scomode e (purtroppo) licenziamento e precariato a loro spese (molti giornali locali hanno chiuso). Ringrazio l’Unione Nazionale Cronisti Italiani (Unci) per aver valutato positivamente la mia candidatura. Grazie a Guido Columba, il presidente Unci, e Maurizio Caprara, collega del Corriere della Sera, che ha presentato la mia candidatura. Grazie ai due Giorgi per gli applausi.