Lettera a Marinella Pioli De Marchi

Riportiamo di seguito il testo della lettera che Giorgio Pini e Giorgio Fazzini hanno inviato a Marinella Pioli De Marchi che è stata presidente dell’ AIR.

 

Cara Marinella,

come stai?

Noi andiamo fortissimo. Siamo riusciti a fare il primo lotto dei lavori: abbiamo abbattuto la chiesina della Comunità di Bicchio e l’abbiamo ricostruita rispettando la forma originaria.

Abbiamo tirato su una pergola dove potremo godere delle belle serate viareggine.

Dovremo poi passare al 2° e più costoso lotto, quello della casa colonica dove verrà il centro studi, l’ambulatorio, la palestrina e uno spazio per altre attività al piano terra, mentre di sopra ci saranno 4 mini appartamenti dove verrano le famiglie che devono trascorrere un po’ di tempo al “Versilia” per accertamenti e cure o semplicemente per una vacanza sul mare o ancora per una settimana di discussione su tematiche riguardanti le loro bambine.

Tutto questo trova radici in altri tempi ed in altre persone: la visita al centro Rett svedese, gli incontri con Zappella, con tanti amici, con le famiglie, con la sofferenza e soprattutto con il sorriso, con il tuo sorriso. Tu ci hai sempre sostenuto ed è grazie a te che siamo riusciti ad iniziare le attività per un piccolo numero di bambine, a trovare altri finanziamenti (grazie anche alla tua disponibilità, nel tempo in cui eri la Presidente dell’ AIR, a considerarci una  piccola sezione versiliese dell’ associazione) in particolare quelli della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, a creare un centro aperto a tutte le famiglie Rett, indipendentemente dalla nazionalità o appartenenza a questa o a quella associazione.

Un grazie grande grande

Giorgio P e Giorgio F”

P.S naturalmente aspettiamo te e la Federica quanto prima.

Di seguito la gradita risposta:

Turbigo, 19 Agosto 2012

Cari Giorgio F e Giorgio P
Che grande soddisfazione ed emozione è stata leggere la Vostra lettera e constatare che un progetto fortemente voluto come un Centro dedicato sia alle nostre bimbe/ragazze che ad altre patologie sta prendendo forma.
State realizzando un sogno, iniziando dalla Chiesa, poi come già previsto proseguirà con il 2° lotto. Non posso che congratularmi per la vostra tenacia, per la vostra caparbietà nel portare avanti un progetto molto ambizioso.
Ricordo ancora i lunghi colloqui intercorsi con Voi per far partire il progetto. Non ho fatto altro che constatare la grande volontà nella realizzazione di detto progetto. Constatare anche la preoccupazione di noi genitori quando non saremo più accanto alle nostre bimbe e quindi la necessità di un Centro a cui si possano affidare con assoluta tranquillità.
In qualità prima di tutto di genitore che sente fortemente questa esigenza, ho ascoltato il cuore più che il ruolo di Presidente, ruolo marginale rispetto al primo e quindi mi sono schierata contro tutti e ho fatto ciò che ritenevo giusto. .
Non ho mai avuto ripensamenti, il cuore non me lo permette. Sono con Voi fianco a fianco. Con Voi per la realizzazione del “nostro progetto”. Un giorno e lo sento non troppo lontano sarò presente all’inaugurazione. Festeggeremo insieme. Che grande soddisfazione vedere realizzato un sogno.
Nel congedarmi,Vi ringrazio ancora infinitamente per ciò che avete fatto e farete per le nostre bimbe/ragazze e per tutti i ragazzi che beneficeranno della struttura. Un grazie dal profondo del cuore.
Con grande affetto e stima. Marinella e Federica

 

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Nasce il centro polivalente della Fondazione nel luogo caro a don Sirio Politi – Cerimonia di inaugurazione

 

Vecchia casa famiglia di don Sirio.

Sono terminati in anticipo rispetto ai tempi prestabiliti i lavori di ristrutturazione della chiesetta di Don Sirio in via della Bozzana Est, che il Comune ha messo a disposizione della Fondazione Tiamo (Tutti insieme associazione malattie orfane) per dare vita -lì e in un vecchio cascinale, che dovrà essere ristrutturato appena ci saranno i fondi necessari – ad un centro diurno.

Il centro sarà dotato anche di una piscina e di camere a disposizione dei genitori dei bambini affetti da malattie rare per periodi di ospedalizzazione dei loro figli al Versilia.

La prima delle due strutture è praticamente terminata e dovrebbe essere inaugurata il

7 luglio. I lavori sono stati eseguiti dalla ditta Cpm di Porcari.

Giorgio Fazzini, responsabile dell’associazione, ci tiene a ringraziare l’imprenditore Cesare Lazzarini e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca che hanno contribuito affinché i lavori di questa prima tranche potessero essere ultimati. Manca adesso l’arredo interno che in un primo momento sarà provvisorio, a breve verrà montata la cucina, un ulteriore sostegno potrebbe arrivare anche destinando it 5 per mille dalla dichiarazione dei redditi all’associazione (02177430465). «Confidiamo nell’aiuto di chi voglia contribuire – dice Fazzini – in modo che queste strutture possano essere più accoglienti possibile per quelle farmiglie che ospiteremo per alleviare i loro sacrifici che dovranno compiere per seguire i figli costretti al ricovero in ospedale in seguito delle malattie di cui sono affetti».

Cesare Lazzarini si era preso l’impegno che la ristrutturazione della chiesina di Don Sirio sarebbe avvenuta in termini relativamente brevi da quando il 13 gennaio c’è stato il permesso per l’inizio dei lavori e in quattro mesi sono stati ultimati. «Non ci sono stati imprevisti – dice – quindi questa prima parte del progetto è a disposizione dell’associazione per poter iniziare l’attività che ha uno scopo importante a livello sociale. Mi auguro che ci siano altre persone intenzionate a dare un sostegno per completare definitivamente l’opera».

Vista dell'interno del vecchio cascinale.

Il progetto è finalizzato alla realizzazione di un centro specializzato, con spazi ed ambienti idonei a persone con disturbo Rett, X Fragile e altre malattie rare che richiedono una particolare attenzione progettuale che implica che gli spazi comuni non siano concepiti per assolvere le esigenze di persone portatrici di handicap generici.

La parte principale del centro sarà utilizzabile da tutti i cittadini ed è stato costruito con attenzione al superamento di tutte he barriere architettoniche, alcune parti specifiche sono state concepite per raggruppamenti di malattie rare, il centro verrà corredato anche da un campo sportivo e da spazi ricreativi ed accessori, sia all’interno che all’ esterno per attività diversificate con scopi didattico, ludico e terapeutico.

Di Roy Lepore da “Il Tirreno” del 7 giugno 2012

Breve pensiero poetico del "Prete Operaio" don Sirio che la Fondazione ha voluto come dedica nella chiesina ristrutturata.

Il cascinale dopo la ristrutturazione.

C’é il sindaco Lunardini con la fascia, il direttore generale dell’Asl , Giancarlo Sassoli, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Arturo Lattanzi, ii sacerdote don Luigi Pellegrini per la benedizione, e tanta gente comune, all’inaugurazione della prima struttura del Centro polivalente voluto dalla Fondazione Tiamo, in via della Bozzana Est.

Quello spazio ha una lunga storia a cui molti viareggini sono affezionati, perché lì, tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, nacque la comunità dei preti operai, guidata da don Sirio Politi, un’esperienza unica in Italia. “una grande famiglia accogliente verso le persone più fragili”, come ha ricordato con commozione don Luigi Sonnefield, che di quel gruppo faceva parte.

Oggi quello spazio rivive per i bambini affetti da malattie rare, che troveranno un centro aggregativo e riabilitativo, dovuto alla generosità di tanti. Tra questi, Marcello Lippi, che dalla Cina ha inviato un messaggio affettuoso letto da Giorgio Pini, il neuropsichiatra infantile, primario dell’Ospedale Versilia, che segue particolarmente le bambine affette da Sindrome di Kett.

Sono presenti altre glorie dello sport come Eugenio Fascetti e Tarcisio Burgnich, non manca il professore Michele Zappella, luminare della neuropsichiatria nonché nipote di Mario Tobino, e quella società civile che in Versilia e molto sensibile.

Prima del taglio del nastro e del suono della campanella, l’unica cosa rimasta della vecchia casa, il presidente di Tiamo, Giorgio Fazzini, ringrazia tutti i benefattori, compresi gli architetti e la ditta costruttrice che hanno lavorato in tempi record.

Molto c’é ancora da fare, dalla ristrutturazione dell’altra casa adiacente, alla piscina, terapeutica per tutti i bambini.

Interno del cascinale oggi.

Lo spazio c’e, i fondi verranno. La Fondazione CRL promette ancora sostegno, ugualmente l’Asl e il Comune, nei limiti dei tagli governativi che fanno alterare anche Sassoli: «Un paese civile si distingue non dalle auto di lusso e dai telefonini – afferma il direttore dell’Asl – ma dalla qualità della scuola e della sanità. Su quest’ultima il Governo deve riflettere in maniera più seria.

La Versilia sul piano dei tagli ha già dato, dunque bisogna protestare perché i servizi non siano cancellati, con quella società civile che crea situazioni positive come questa bella struttura, ma deve anche rivendicare i suoi diritti».

Di Chiara Sacchetti da “La Nazione” del 10 luglio 2012

Video della struttura nel suo complesso:

 

LETTERA DI UN’AMICA

Caro Giorgio, grazie dell’invito all’inaugurazione della vostra bella iniziativa che finalmente ha un suo Centro operativo.
 
Ci siamo conosciuti molti anni fa, nel 2003, quando ADISCO, l’Associazione che dirigo e che si occupa di promuovere la donazione del sangue del cordone ombelicale è stata fondata. Ci fece da tramite Sandra Barsotti e tu per solidarietà ti tesserasti e, in una lunga telefonata, mi raccontasti della tua nipotina e della lotta che avevi intrapre! so per fa re fronte alla sua situazione.
 
Io non ci sarò perché dal 5 luglio sono a Budapest per una breve vacanza e me ne dispiace molto.
Avrei voluto dire, quella mattina, che in via della Bozzana ho vissuto a lungo negli anni ‘60/’70, quando si era formata accanto a don Sirio Politi e don Rolando Menesini una piccola comunità di uomini e donne che viveva il sogno di una vita evangelica. La casa era un porto di mare, un andare e venire di persone che chiedevano di essere ascoltate o di vivere accanto a noi un pezzo di strada. La cappella, dove sarà il vostro Centro di Aggregazione, era la nostra oasi di pace, lì abbiamo vissuto lunghe ore di meditazione.
La comunità del Bicchio è ancora nel cuore di tanti a Viareggio, ricordata con la nostalgia che riserviamo a quanto di bello c’è stato nella nostra giovinezza.
 
Mi fa molto piacere che quei luoghi che hanno ospitato la nostra originale e vivace esperienza, accolgano ora voi. La vita si rinnova e nuovamente all’insegna dell’amore, dell’aiuto vicendevole, dell’intraprendere strade nuove, del coraggio generoso di chi non intende fermarsi. 
 
Ti prego di ricordare, a nome mio, la storia che vi ha preceduto. Porgo a te e a tutti voi i più affettuosi auguri, Maria Grazia Galimberti
 

p.s. ti unisco due foto della Cappellina… mi farà molto piacere al mio ritorno incontrarti e visitare il Centro

 

Maria Grazia Galimberti

Presidente Sezione ADISCO Versilia

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Inaugurazione del centro Aggregazione della Fondazione.

Domenica 8 luglio p. v. alle ore 11.00 verrà inaugurato il Centro di Aggregazione della Fondazione TIAMO in via della Bozzana Est.

In tale occasione interverrà il Sindaco del Comune di Viareggio per il taglio del nastro tricolore. Saranno presenti, inoltre,  i molti benefattori che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera.

–ooOoo–

Per l’occasione sono stati inviati messaggi di solidarietà e di augurio:


GIANCARLO SASSOLI. Direttore Generale ASL 12 Viareggio 

Lido di Camaiore 03/06/2012
Al Presidente della fondazione TIAMO                                                                             
Giorgio Fazzini
Via della Bazzana Est Località Bicchio
Viareggio

 Caro Presidente,

desidero ringraziarla per l’invito all’ inaugurazione del Centro della Fondazione TIAMO.

Mi congratulo per la rapidità e l’ efficacia della ristrutturazione della vecchia chiesina di Don Sirio che sicuramente diventerà un centro di aggregazione per i bambini e i ragazzi affetti da malattie rare,  per le loro famiglie e alla fine per tutta la cittadinanza della Versilia.

E’ un primo passo importante verso la realizzazione di una piscina, una palestra ed appartamenti che serviranno a ridurre le spese ed i disagi delle famiglie che si recheranno al nostro ospedale per ricevere interventi specializzati sulle malattie rare (Sindrome di Rett, CDKL5, sindrome dell’ X fragile etc.) evitando ricoveri lunghi e faticosi.

Quello che mi preme sottolineare è il livello di collaborazione che la Fondazione ha ricercato con la nostra Azienda. Non dimentichiamo i vostri interventi economici a favore di borse di studio o a progetti sperimentali, come avvenuto anche di recente. Per converso anche l’Azienda ha  cercato di rendere sempre più agevoli ed efficaci i percorsi diagnostico terapeutici nei confronti dei bambini più fragili. Per l’Azienda Sanitaria di Viareggio e per la Regione Toscana la vostra fondazione rappresenta un modello per la capacità di mettere in rete le risorse e di operare in sinergia con tanti Enti, famiglie, associazioni e persone. La cooperazione tra la nostra Azienda e nella fattispecie il Centro di Riferimento per la Sindrome di Rett dell’ Ospedale Versilia, le associazioni “l’albero delle bimbe”, il “suXfragile” ed il “CDKL5”, le Fondazioni bancarie ed in particolare la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, la Fondazione Umanamente, Dinamocamp ed i volontari delle vostre associazioni, rappresenta un fatto unico nel territorio nazionale.

Siamo certi che anche in futuro troveremo le modalità  per rinsaldare e formalizzare questa preziosa collaborazione.

                                                                                     Il Direttore Generale
                                                                                    Dott Giancarlo Sassoli


MARCELLO LIPPI. Ex Commissario Tecnico Nazionale di Calcio Italiana

Testo scambio eMail

Il giorno 30 giugno 2012 12:22, Dr. Pini Giorgio ha scritto:

Caro Marcello,ti aspettiamo…è facile. Ti do due indicazioni stradali: all’ Est ci sei già, giri il Canton e sei in via della Bozzana (Est)

Giorgio Pini

 Sono venuto ad Est………. ho girato il Canton ……e sono entrato in via della Bozzana……. ed ho immediatamente visto una grande, dolce e anche un po triste….gioia nei vostri occhi, occhi di persone che stanno realizzando un grande sogno, una grande  , e splendida casa………. per chi non è stato fortunato nella vita,  parenti e non parenti. Io sono nello stesso tempo orgoglioso di avere modestamente contribuito a questo……sogno, ma triste perchè non posso essere con voi tutti.Vi mando un grande abbraccio…… sopratutto ai bambini. Marcello Lippi

 

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Vita e miracoli dei due “Giorgi” (articolo di Margherita De Bac)

Li chiamo i due Giorgi. Uno è Giorgio Fazzini, ex capitano di Coppa Davis ai tempi di Pietrangeli, imprenditore, un bel signore di 79 anni. L’altro è Giorgio Pini, neuropsichiatra dell’ospedale Versilia, un uomo soave dal quale le arrabbiature sembrano tenersi alla larga. Una delle anime della Fondazione Tiamo (tutti insieme per le malattie rare) costituita dalle associazioni Albero delle bimbe, X fragile e CDKL5. Per anni non hanno condiviso che assatanate partite di tennis sulla terra rossa di Viareggio, regolarmente vinte da Fazzini (ex seconda categoria).

Fino a quando non è nata Carolina, la nipotina di Fazzini. Fino a quando, una mattina d’estate i nonni l’hanno portata con loro sulla spiaggia.

La bambina aveva pochi mesi, forse camminava già. Aveva un comportamento strano, racconta nonno Giorgio: «Mangiava la sabbia, ripetutamente, muoveva le manine in modo innaturale». Sensibilizzati dal nonno, i genitori decidono che è meglio far vedere la piccola. Da chi andare? Per una serie di circostanze indipendenti dalla volontà di Fazzini, la scelta cade su Giorgio Pini, consigliato alla famiglia di Carolina dall’amica dell’amica dell’amica.

Ed ecco il racconto di Giorgio Pini che così ricorda la prima visita: «Non sapevo chi fosse quella bambina in sala d’aspetto. Mi è bastata un’occhiata fuggevole mentre entravo di corsa in studio per fare la diagnosi. Sindrome di Rett. L’ho capito da come muoveva le manine e da altri piccoli dettagli». Solo dopo Fazzini ha saputo che il medico di Carolina era “il Pini”. «L’ho odiato all’istante per la diagnosi terribile anche se non c’entrava nulla – racconta Fazzini – La prima cosa che ho pensato è stata che l’avrei preso a pallate sul campo da tennis».

Ora i due Giorgi sono amici per la pelle. Inseparabili. Combattono con impegno genuino per realizzare il loro progetto. Una casa di accoglienza per le bambine con ritardo mentale, principalmente sindrome dell’X fragile e sindrome di Rett. La Cassa di Risparmio di Lucca ha donato 8 mila euro. L’edificio recuperato da un rudere messo a disposizione dal Comune è quasi completato (mercoledì la festa di inaugurazione, proprio fuori Viareggio). Ora bisognerà riempirlo, dotarlo di servizi e persone. La coppia Fazzini-Pini cerca altri sponsor. Io ve li raccomando. Perché sono due persone adorabili, disinteressate e che “ci credono”.

Note

– Ho incontrato i due Giorgi sabato scorso a Viareggio per la consegna del premio Piero Passetti. Ci siamo visti un’oretta al tavolino di un bar. E’ stato bello parlare con loro. Pini tra l’altro ha raccontato di aver sentito per telefono proprio pochi giorni prima una ricercatrice americana impegnata sulla sindrome di Rett. Ci sarebbero stati risultati positivi in una sperimentazione sui TOPI (e ripeto TOPI). Un trapianto di midollo su un topolino geneticamente modificato. Ma vi rendete conto quanto siamo ancora lontani dalla cura… anche se la prova sui topini dovesse rivelarsi attendibile sul piano dell’efficacia aspetteremmo decenni.

– Qualche info sulla sindrome di Rett. E’ causa di un grave ritardo mentale determinato dalla modificazione ex novo di un gene. Significa che una bambina può nascere con la Rett anche da genitori sani. Non c’è cura. Colpisce solo bambine.

– La consegna del Premio Cronista Piero Pasetti a Viareggio all’hotel Palace è stata emozionante. Chi mi conosce sa che esternamente sembro una dura e anche se mi emoziono non lo do a vedere. Lì invece mi è preso una specie di inaspettato coccolone e quando ho parlato mi tremava la voce, che non mi succede mai. Mi hanno consegnato una bella targa offerta dalla presidenza della Camera. Tra i premiati, tanti colleghi bravi, tosti, coraggiosi che hanno denunciato mafie, inguattamenti di inchieste scomode e (purtroppo) licenziamento e precariato a loro spese (molti giornali locali hanno chiuso). Ringrazio l’Unione Nazionale Cronisti Italiani (Unci) per aver valutato positivamente la mia candidatura. Grazie a Guido Columba, il presidente Unci, e Maurizio Caprara, collega del Corriere della Sera, che ha presentato la mia candidatura. Grazie ai due Giorgi per gli applausi.

 

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Anche Lippi e Fascetti a posare la prima pietra del centro Tiamo

Erano davvero in tanti ieri pomeriggio in via della Bozzana alla posa della prima pietra del Centro T.I.A.M.O. una struttura che dovrà ospitare i genitori di bambini affetti da malattie rare per periodi di ospedalizzazione dei loro figli. E’ stato il sindaco Luca Lunardini che simbolicamente ha posato la prima pietra, benedetta da Don Antonio. Giorgio Fazzini ha fatto gli onori di casa, in rappresentanza della Fondazione Tiamo (tutti Insieme Associazione Malattie Orfane) costituita dal Comune di Viareggio, che raggruppa le Associazioni Toscane “L’albero delle bimbe” e “Suxfragile” che si occupano rispettivamente delle bambine Rett e dei ragazzi affetti da Sindrome di Martin Bell. «Sono commosso, perché questo è un giorno importante – dice Fazzini – ringrazio tutti coloro che in qualche modo hanno permesso che si potesse dare il via a questo progetto. In primis il Comune, la Fondazione Olga e Pasquale Pezzini, la Cassa di Risparmio di Lucca, il Rotary, il Lions, Cesare Lazzarini, che materialmente permetterà la realizzazione della struttura. Sono certo che grazie a tutti ce la faremo».  A proposito dell’inizio dei lavori, che saranno effettuati dalla Cpm Costruzioni di Capannori (Lucca), Cesare Lazzarini evidenzia che mancherebbe una autorizzazione da parte dell’Asl. «Appena ci sarà inizieremo i lavori e garantisco che a giugno i bambini potranno usufruire della struttura». Il sindaco ha garantito che sbloccherà la pratica con l’Asl per consentire l’apertura del cantiere. Fra i presenti Marcello Lippi, Eugenio Fascetti, il dottor Angelo Pizzi, Milziade Caprili e tantissima gente.

Di Roy Lepore da “Il Tirreno” del 27 novembre 2011

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Invito alla cittadinanza alla posa della prima pietra, in via della Bozzana Est 27

Sabato 26 alle ore 15 in via della Bozzana Est 27 verrà posta la prima pietra del nuovo Centro di Aggregazione “T.i.a.m.o.”, ovvero della Onlus “Tutti insieme – Associazione Malattie Orfane”.
Fondata nel settembre 2009 per iniziativa del presidente Giorgio Fazzini, e che ha trovato nel Comune di Viareggio il principale collaboratore, ha oggi un consiglio di amministrazione formato, altre che dal citato presidente Giorgio Fazzini (per la Sindrome di Ren), dai vice presidenti Vittorio Fantoni (assessore al Sociale) e Ada Colapaoli (dell’Associazione Italiana “Suxfragile” Toscana) e dai consiglieri comunali Milziade Caprili e Maurizio Viani. Quella di Sabato, pertanto, non sarà una cerimonia come tante altre, ma un primo e decisivo passo  oltre che una prima pietra in quanto tale  per sensibilizzare soprattutto l’opinione pubblica non solo sulle difficoltà, ma principalmente sulle problematiche che sono costretti ad affrontare non solo i colpiti dalle “malattie orfane”, così chiamate perché purtroppo vanno molto al di là delle “malattie rare”, ma anche i familiari.
La “sindrome di Rett”, per esempio,  è un morbo che colpisce esclusivamente le bambine, ed è una malattia neurovegetativa talmente rara che poco o nulla si interessa di lei la ricerca scientifica.
Di qui l’importanza dell’iniziativa che l’Associazione T.i.a.m.o. sta portando avanti nella nostra città, anche soprattutto perché come ha
specificato il presidente Giorgio Fazzini nel corso della conferenza stampa svoltasi in Comune  è fra le prime, se non addirittura l’unica, che prende corpo in Italia.
Per localizzare il luogo dove appunto sorgerà il primo di un complesso di strutture avente come fine la realizzazione di un centro specializzato in malattie orfane, con spazi e ambienti idonei all’accoglienza, diciamo che si trova nella zona dove svolgeva la sua attività a favore dei giovani don Sirio Puliti, ed all’interno di un terreno di circa 12mila mq ottenuti in comodato gratuito.
Nessuno sottovaluta le ovvie difficoltà per arrivare al completamento dell’opera, ma è importante che a poco più di due anni dalla sua costituzione, l’associazione “T.i.a.m.o.” sia riuscita a concretizzare la posa della prima pietra.
Perciò la cittadinanza è invitata a partecipare a questa cerimonia che, al di là delle formalità di rito, costituisce principalmente un messaggio per fare mente locale sull’esistenza di malattie che per la loro eccezionale rarità nessuno conosce.
E che sono tanto più disastrose perché come nel caso della “sindrome di Rett” colpiscono soltanto le bambine.

Mario Pellegrini

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Posa della prima pietra

Sabato 26 novembre, alle 11 presso il Centro in via della Bozzana Est a Bicchio, simbolica posa della prima pietra della Fondazione “TIAMO” (Tutti Insieme, Associazioni Malattie Orfane). Una Fondazione che nasce dalla collaborazione tra le associazioni “L’albero delle bimbe”, che si occupa delle bambine affette dalla sindrome di Rett, e la SuXfragile, che raccoglie i ragazzi affetti da sindrome di Martin Bell. Della Fondazione fa parte anche il Comune di Viareggio che, all’ unanimità in Consiglio Comunale, ha dato prova di grande civiltà decidendo di stare dalla parte dei più deboli, ovvero dalla parte di persone che oltre della disabilità soffrono la solitudine di appartenere a categorie di pazienti rari…..

Essere affetto da una malattia che colpisce un paziente su 10000 o anche su 100000 persone, infatti, significa che in queste condizioni una famiglia non potrà giovarsi delle esperienze dell’altra, né di trovare una azienda farmaceutica che investa in ricerca (scoprire il farmaco che allevia i sintomi per una strettissima minoranza di possibili acquirenti non è un buon affare…) sarà difficile incontrare specialisti esperti non di una, ma di 7 – 8000 malattie diverse, ovvero quante sono quelle censite dall’ Istituto Superiore di Sanità. Questi pazienti spesso non conoscono la storia naturale della malattia né è facile mettere insieme le esperienze per capire quali tra i possibili interventi siano più efficaci.

Una Malattia è considerata Rara o Orfana quando colpisce non più di 5 persone ogni 10.000 abitanti. Si potrebbe quindi pensare che il fenomeno non ha un interesse sociale, tuttavia se consideriamo che il numero di Malattie Rare conosciute e diagnosticate oscilla tra le 7000 e le 8000 si desume che ci sono milioni di persone in Italia e addirittura decine di milioni in tutta Europa ad essere interessate dal fenomeno.

L’obiettivo della Fondazione è la creazione di un centro studi nazionale sulle malattie rare con collegamenti tra i centri che si occupano specificatamente delle singole malattie rare. Al riguardo esiste una sinergia tra la Fondazione e l’ Ausl 12 di Viareggio al cui interno opera il centro di riferimento regionale per la sindrome di Rett. Un altro obiettivo che la Fondazione cercherà di concretizzare, sarà quello della realizzazione di una foresteria che permetta alle famiglie di soggiornare durante il ricovero di un loro congiunto all’ospedale “Versilia”.

E’ per questo che un vecchio cascinale, e l’ annessa chiesetta (la chiesina di Don Sirio), verranno ristrutturati per la realizzazione di alloggi che potranno adattarsi anche ad accogliere ragazzi affetti da malattie rare in condizioni di emergenza (ad esempio il ricovero di un familiare in Ospedale) o anche per una vacanza (è forse scandaloso pensare che una famiglia con grossi problemi di gestione quotidiana di un figlio, possa avere la necessità di uno stop?). Verrà anche realizzata una piscina (l’acqua è elemento indispensabile per la cura di molte di queste patologie) e, successivamente, un “dopo di noi”. Le aree verdi saranno destinate ad attività ludiche e di svago, e potranno trovarvi spazi adeguati anche attività come la pet therapy, l’orto e la fattoria.

La Fondazione è già all’opera per raccogliere i finanziamenti necessari alla ristrutturazione del cascinale e attraverso il suo Comitato scientifico e ha già programmato il primo congresso sulle malattie orfane che si terrà a Viareggio, al Centro Congressi Principe di Piemonte, il 18 febbraio 2010.

Giorgio Fazzini
Presidente Fondazione “TIAMO”

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CONSIDERAZIONI SUL PROGETTO DINAMO CAMP

La sindrome di Rett è una malattia genetica, rara, neurologica. Ritenuta inizalmente progressiva,seppure grave, è invece dimostrato essere, almeno  sul piano teorico, potenzialmente reversibile e questo rende ragione dello sviluppo di metodi educativi e di nuovi farmaci.
Dovremmo parlare più propriamente di disturbo Rett, sottolineando come sia l’eziologia che il fenotipo  siano variabili.
Le mutazioni  implicate nel disturbo riguardano i geni  MECP2 e  CDKL5 entrambi localizzati sul cromosoma X (questo da ragione del fatto che la malattia colpisce quasi esclusivamente  le femmine). Altre mutazioni sono state identificate recentemente a carico del gene FOXG1.
Anche il fenotipo è variabile per cui accanto alle forme classiche, con assenza del linguaggio verbale, epilessia, disprassia e  stereotipie manuali a tipo lavaggio, disturbi respiratori e del sistema nervoso autonomo, si distinguono la variante di Hanefeld che esordisce in modo drammatico nel primo semestre di vita con crisi convulsive difficili da trattare, la variante congenita, ovvero quella che da segno di sé sin dalla nascita e  la forma  di Zappella con sviluppo tardivo del linguaggio. Infine esistono forme che pur presentando una sintomatologia sovrapponibile non presentano nessuna delle mutazioni descritte e che chiameremo “Rett provvisorie”.</>

Le forme classiche presentano la mutazione del gene MECP2 in oltre il 90% dei casi, quella di Zappella in oltre il 50%, mentre la variante di Hanefeld riconosce mutazioni del gene CDKL5 e quella congenita del FOXG1.
 Nel febbraio 2010, la Fondazione UMANA MENTE, del gruppo Allianz, ha finanziato  un progetto da realizzare con Dynamo Camp per una ventina di famiglie con bambini affetti da malattie rare e si è rivolta al Centro di Riferimento Regionale della Toscana per la Sindrome di Rett, che ha sede presso l’ Ospedale Versilia.
Gli specialisti si sono messi all’opera per individuare un gruppo di pazienti che fosse rappresentativo del disturbo Rett nel suo complesso, reclutando tra le oltre cento famiglie seguite, 17 bambine con la più ampia variabilità della sindrome. Sono state selezionate famiglie con una  bambina affetta dalla forma classica (7) ed altre con la variante di Hanefeld (4) e con la variante di Zappella (5), oltre una con la cosiddetta Rett provvisoria. Le famiglie provenivano in gran parte dalla Toscana (5) e dalla Lombardia (4); seguiva il Lazio (2) ed infine una ciascuno il Veneto, il Trentino, l’ Emilia, l’ Umbria, la Campania e la Sardegna.

Nonostante tempi  ristretti per l’adesione al progetto quasi tutte le famiglie interpellate hanno aderito al progetto.
 Gli obiettivi che abbiamo individuato sono stati i seguenti:
 formare il gruppo dei volontari sulle problematiche specifiche del disturbo

  1. garantire la consulenza medica specialistica e l’assistenza di base
  2. consolidare un piccolo gruppo di famiglie che anche in passato hanno trascorso periodi di vacanza insieme
  3. allargare ad altre  famiglie che potessero spontaneamente contribuire alla costituzione di  un gruppo di mutuo auto-aiuto
  4. fare sperimentare alle bambine affette varie attività ludico-sportive con gli animali, a cavallo, in acqua e momenti di festa in un luogo ameno, ecologico, pulito con personale particolarmente sensibile e cortese
  5. spostare l’attenzione dell’ ambiente dal focus sul paziente designato a tutti i componenti della famiglia, primi tra tutti i fratelli sani.
  6. permettere il libero confronto tra le famiglie nella gestione quotidiana delle loro bambine
  7. dare valore alla figura dei genitori e della famiglia allargata, coinvolgendo, dove possibile, i nonni
  8. fornire un modello possibile per la gestione quotidiana delle bambine. 

 

I risultati sono stati strabilianti. Ne citerò uno per tutti: all’ invito a partecipare ad un incontro all’ auditorium dell’ Ospedale Versilia e nella sede della Fondazione TIAMO (Tutti Insieme Associazioni Malattie Orfane) per la verifica dei risultati ottenuti a Dynamo Camp  hanno aderito un numero elevatissimo di famiglie, provenienti dalla Toscana e da Regioni più lontane. Durante l’incontro le famiglie hanno voluto esprimere la loro gratitudine, ma anche le loro emozioni, hanno raccontato delle sensazioni provate in un contesto dove non si sentivano osservate mosche bianche, dove lo sguardo delle persone non era di curiosità indagatrice, ma di attenzione e di premura; hanno acquisito la consapevolezza che si può osare di più.
 Sono stati raggiunti obiettivi relativi alla comunicazione, all’ espressione delle emozioni, alla sperimentazione della vicinanza fisica ed emotiva, all’ incremento delle conoscenze attraverso il racconto dell’  altro che  vive le stesse problematiche e le stesse difficoltà.
 La verifica dei risultati, ben oltre consueti parametri numerici, è nelle parole che alcune famiglie hanno voluto scrivere al termine dell’ esperienza. Ne citerò alcune:
 
La mamma di Lisa scrive “Tutto scattò dopo un paio di giorni quando ci rendemmo conto della magia che circonda quel villaggio, e i volontari avvicinatisi alle nostre famiglie, alle nostre bambine con molta delicatezza in brevissimo tempo, sono diventati parte delle nostre famiglie, con loro infine si è creato un gruppo con complicità e affiatamento come fossimo amici di vecchia data.“
 
La mamma di G “Non passa giorno che le mie bimbe non parlino, ognuna a modo suo, di voi…è stata un’esperienza fantastica che ci ha arricchite e che ci ha permesso di conoscere delle persone davvero splendide, che si sono inserite nelle nostre vite in punta di piedi, senza mai essere invadenti…abbiamo passato, grazie a voi, dei momenti unici che difficilmente riusciremo a dimenticare; avete pensato al benessere della famiglia nella sua interezza, senza mai tralasciare niente e soprattutto nessuno. E’ stata una settimana che ci ha permesso di crescere insieme a voi e insieme agli altri e di sentirsi uguali, senza dover per forza dare delle spiegazioni per il comportamento magari strano delle nostre bambine un po’ speciali…abbiamo raccontato a tutti di questa esperienza, ma le parole sicuramente non sono riuscite a rendere esattamente quello che noi abbiamo sentito, provato e vissuto al camp.

Mamma di Alessia da Trento  “Ho imparato molte cose ma la più importante è che la maggior parte delle limitazioni che attribuisco alla mia bimba in realtà sono nel mio cervello…al rientro quindi mi sono imposta di essere più esigente con Alessia perchè so che può raggiungere piccoli traguardi se solo io mi impongo con più severità. Guardo con sincero ottimismo al futuro e spero che questa esperienza si possa ripetere perchè solo nel confronto si cresce!!!!!”

 

La mamma di Vanessa  “Ci siamo commossi tutti, l’emozione era troppo grande per trattenerla. E’ difficile spiegare a parole ciò che abbiamo vissuto durante quella settimana di vacanza. Tutto lì è bello, il paesaggio montano, l’Oasi del WWF, le strutture di accoglienza con grandi vetrate aperte su spazi verdi ben tenuti , grandi spazi comuni, un bel teatro dove si svolgevano le rappresentazioni e i giochi, i laboratori per i grandi dedicati alle attività manuali quali orafo, cuoio, ceramica etc . Per non parlare della piscina, un autentico sogno, la fattoria con gli animali, l’arrampicata e moltissimo altro. E poi tutto pulito, tutto a disposizione, organizzato nei minimi particolari dagli operatori chiamati simpaticamente dynamici, ragazzi preparati, attenti, disponibili e con un grande cuore. I bambini si sono divertiti all’inverosimile grazie alle attività sportive e ricreative loro proposte. Erano talmente entusiasti che non volevano separarsi e non volevano abbandonare quel posto incantevole e fiabesco. Che dire ancora……vorrei tornare al Dynamo Camp!!!!

Ancora non riesco a capire razionalmente come sia stato possibile vivere un’esperienza emozionale così intensa facendo semplicemente una vacanza, forse noi genitori di bambini speciali siamo più suscettibili o più vulnerabili, non so, ………sarà forse la voglia di tornare alla spensieratezza di quando eravamo bambini…….. Comunque condividere momenti così belli, con altre persone è raro ma non impossibile ora lo so e questo mi far star bene. Bene con me stessa, con la mia famiglia e di conseguenza con gli altri.

Spero solo di riuscire sempre a trasmettere alle mie bambine questa sensazione di benessere e serenità. “

 

La mamma di Emilia  “ è stata una bella esperienza anche per la sorella di Emilia, pur essendo piccola anche Virginia è riuscita a confrontarsi con altre sorelle e fratelli, tornata a casa si relaziona di più anche con Emilia e questa è stata una delle cose più belle che questa esperienza ci ha lasciato. I volontari e i Dynamo amici sono stati fantastici, con loro avevamo consolidato un bel rapporto di amicizia e per questo salutarci non è stato facile”

Non sono semplici parole di gratitudine, sono tracce del difficile percorso intrapreso nella direzione della consapevolezza della malattia e della salute della famiglia, sono i segni della valorizzazione della solidarietà.

Ho ragione di credere che il successo del progetto è dimostrabile anche attraverso la soddisfazione dei volontari e dei dirigenti di dynamo camp, di quelli della Fondazione UMANA MENTE, come di tutti coloro che professionalmente si occupano della cura di queste bambine e delle loro famiglie. Tra qualche anno poi verificheremo quanti fratelli si impegneranno nell’ ambito del volontariato nei confronti di altri bambini sfortunati, mettendo a disposizione di Umana mente  e di altre organizzazioni sociali la loro esperienza quotidiana acquisita in famiglia e potenziata a Dynamo Camp.

 

 

Dott. Giorgio Pini
Direttore UOC di Neuropsichiatria Infantile
Responsabile del CRR per la sindrome di Rett
Ospedale Versilia – ASL 12 Viareggio

27 giugno 2010

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